Régis Loisel | Romics

Régis Loisel

Romics d’Oro della VII edizione

Classe 1951, arriva tardi a quello che è chiamato fumetto d'autore. La lunga anticamera nel fumetto 'popolare' (su testate come Pieds Nickelès, Pif Gadget,ecc) gli permette di assimilare al meglio i meccanismi e sottigliezze del linguaggio del fumetto e di affinare le sue notevoli doti grafiche. Ma con la saga di Velissa (La Quéte de L'Oiseau du Temps), realizzata con lo sceneggiatore Serge Le Tendre nel 1982 (una prima versione, però, era stata pensata già nel 1975) giunge finalmente al successo: la sua maestria grafica espode, per tutti vi è la rilevazione di un disegno che riesce nell' exploit si esser vorticoso, sensuale e al contempo sempre chiaro e narrativo. Così il passo alla narrazione in prima persona (sperimentata fino ad allora solo nei racconti brevi) per un progetto fortemente impegnativo quanto personale, è cosa del tutto naturale: ecco allora Peter Pan, rivisitazione con accenti dickensiani del classico di James M. Barrie. Il suo nuovo lavoro di maggior rilievo, Emporio, è ancora un exploit: condividere con un altro autore - Jean- Luis Tripp, nella fattispecie - sia l'elaborazione del disegno che della sceneggiatura, exploit che comprende il vasto lavoro di ricerca quasi antropologico sul mondo rurale del Québec degli anni '20. E tornano elementi della sua poetica, come l'iniziazione all'età adulta, un osservatore che giunge dall'oblio (il morto che osserva non è lontano dal vecchio che racconta in Velissa), il sentimento dolcemente malinconico, quasi struggente, di un'infanzia (o di mondo) che non torneranno più.