Yoshiyuki Tomino | Romics

Yoshiyuki Tomino

Romics d'Oro della XXI edizione

Tomino inizia a lavorare nel 1963 allo studio di animazione Mushi Production di Osamu Tezuka, lavorando come storyboard artist per serie ormai famosissime in tutto il mondo, tra cui Astro Boy. Approda al prestigioso studio di animazione Sunrise e firma la regia di serie fondamentali degli anni ’80 e ’90. Uno dei progetti che lo ha reso noto a livello internazionale è Mobile Suit Gundam (1979) con cui ha dato vita al genere dei real robot, realizzato con il team creativo della Sunrise, che appariva sotto il nome collettivo di Hajime Yatate. Questa serie cambia completamente l’immaginario raccontato dal genere mecha, aprendo il filone dei real robot: l’umanità che crea colonie nello spazio,  nemici che non sono alieni cattivi o demoni, ma umani presi in lotte politiche e di potere, che hanno sviluppato una tale tecnologia da poter costruire dei Mobile Suit (Guerrieri corazzati) attrezzati con armi con armi micidiali. La serie uscita in Giappone nel ‘79 e in Italia nel 1980 è stata accolta con grande sorpresa per la sua innovatività e ha avuto negli anni un seguito clamoroso, con milioni di fan.  L’universo creativo di Gundam prosegue fino ai nostri giorni, con serie diverse, lungometraggi, progetti speciali, che vedono Tomino coinvolto a volte direttamente nella regia, o nella supervisione. A Romics, come special guest, interverrà anche Naohiro Ogata, producer della serie Mobie Suit Gundam Thunderbolt. Gundam è divenuto solidamente icona dell’immaginario collettivo, protagonista anche nel collezionismo con i Gunpla, modellini ricercatissimi da appassionati di tutto il mondo. In Giappone è stata costruita anche una versione 1 a 1 del Gundam RX78-2, che oggi si trova nella baia di Odaiba a Tokyo, dove sorge anche un museo dedicato al personaggio. Numerose le serie che Tomino dirige in tutta la sua carriera, tra cui Zambot 3, l’amatissimo Daitarn 3, e altre serie dell’universo Gundam. Tomino ha scritto (sotto pseudonimo) i testi di molte delle sigle di serie di cui curava la regia, un modo per accompagnare il suo pubblico dall’inizio alla fine dell’avventura. L’autore giapponese crea storie complesse, spesso drammatiche che mettono in scena, in una cornice fantascientifica l’eterna lotta tra bene e male, due estremi che si bilanciano a fatica come spesso accade nella vita dell’essere umano di ogni tempo.