Vincenzo Mollica | Romics

Vincenzo Mollica

Romics d'Oro della XXVIII edizione

Vincenzo Mollica - giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo e radiofonico, curatore di mostre e di riviste, disegnatore, pittore, cronista “impressionista e impressionabile” – è nato il 27 gennaio del 1953, a Formigine (MO). Dopo pochi mesi, e per i primi sette anni della sua vita, vive in Canada, poi torna in Italia, a Motticella, in Calabria, terra di origina del padre. Fin da piccolo è appassionato dai fumetti, dal cinema, da tutta la musica ma soprattutto dalla canzone d'autore. Il suo percorso di studi e professionale pare inizialmente allontanarlo da questi mondi: si laurea in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Urbino dopo aver trascorso i quattro anni del corso legale nel Collegio Augustinianum dell'Università Cattolica di Milano. Nel 1977 inizia a lavorare a Tele Amiata, emittente di Montepulciano. Viene segnalato al - primo, storico - direttore del Tg1 Emilio Rossi, da Nuccio Fava e Albino Longhi. Emilio Rossi lo convoca per un colloquio e la gioventù entusiasta di Mollica è quella che lo convince a portarlo dentro il Tg1, che il direttore vuole proiettare nel futuro. È il 25 febbraio 1980. Mollica, inizialmente sotto l'egida di Enzo Biagi, porta velocemente la sua impronta personale nel primo telegiornale nazionale, svecchiandolo nei temi e nei contenuti, pur rimanendo rispettoso dello stile del servizio pubblico. Dal 1981 è inviato a Sanremo, poi agli Oscar a Los Angeles, ai festival del cinema di Venezia e di Cannes. È il primo giornalista a parlare con cognizione di causa, e senza scandalismi, di Fumetto e di cantautori, all'epoca fuori dai radar del giornalismo perché ritenuti poco nobili. Tra le sue trasmissioni tv storiche, ricordiamo Prisma, Taratatà, Sviste, Per fare Mezzanotte e ovviamente la rubrica cult DoReCiakGulp! Tra le sue collaborazioni con giornali e riviste, sono da ricordare Linus, il Venerdì di Repubblica, Il Messaggero, l'Unità e il suo inserto satirico, Tango. Ha diretto, dal 1991 al 1995, la rivista "il Grifo", curata insieme a Mauro Paganelli, dove sono stati lanciati o scoperti i principali maestri del Fumetto. Decine e decine sono le mostre da lui curate, sui maestri del cinema, della musica, del fumetto. Oltre sessanta sono i libri e i saggi che hanno visto la sua cura. Innumerevoli ovviamente i servizi di cultura e spettacolo per la Rai, non solo in TV, ma anche per Radio Rai. Nel suo lavoro Mollica non è mai stato un mero cronista, ma ha sempre interagito con gli artisti, fungendo spesso da loro volano creativo. Nascono così, nel mondo del fumetto, le collaborazioni tra Fellini e Manara, il rilancio della parodie Disney di Cavazzano con Casablanca e La Strada. Ancora, fortissime, le sue amicizie con Hugo Pratt, con Crepax e con Andrea Pazienza. La sua curiosità e sguardo attento sui linguaggi della comunicazione, lo hanno portato ad essere il primo giornalista Rai ad avere un proprio sito personale ufficiale, fin dal 2001. L'esperienza del sito è continuata sui social, dove Mollica ha 90.000 follower per Instagram e 84.000 per Facebook, con i quali interagisce fuori dalle regole del marketing. Nel 2018 è stato insignito dell'onorificenza di Commendatore Ordine al merito della Repubblica italiana. Nel 2019, in occasione del Festival del Cinema di Venezia e in concomitanza con la Biennale, ha ricevuto dai Giornalisti Cinematografici il Premio Pietro Bianchi. Ma le onorificenze che probabilmente lo rendono più orgoglioso sono la sua trasformazione paperesca in Paperica, per il settimanale Topolino; in pupazzo animato, per Viva RaiPlay! di Fiorello; e infine anche in una emoji per le chat social. In pensione dalla Rai dal febbraio 2020, dopo 40 anni di super carriera, si appresta a nuove avventure verso l'ignoto, come ogni eroe che si rispetti, al fianco della sua fidata compagna di una vita, la moglie Rosa Maria, "Rosemarì".