Jordi Bernet | Romics

Jordi Bernet

Romics d'Oro della XXIX edizione

Jordi Bernet Cussò esordisce nel mondo del fumetto a soli 15 anni, nasce a Barcellona nel 1944 in una famiglia di artisti già molto legati al fumetto. Lavora alla serie umoristica DoñaUrraca, creata dal padre, Miguel Bernet Toledano, continuando la sua attività. Negli anni Sessanta lavora a molte opere, anche per il mercato inglese, fino ad approdare nel 1968 alla rivista Spirou. Sulla rivista Intrepido vengono pubblicate alcune sue storie autoconclusive.Nel 1982 comincia a lavorare al personaggio cult Torpedo 1936, creata da Enrique Sanchez Abuli e disegnata fino a quel momento da Alex Toth; la storia del malavitoso siciliano Luca Torelli,  alias Torpedo, viene pubblicata anche in Italia per diversi anni. “È stato Federico Fellini, in uno dei nostri vagabondaggi notturni, a parlarmi per la prima volta di Jordi Bernet, con entusiasmo e gratitudine. Fellini - era pazzo di Torpedo, io di Rascal - il suo buffo amico e spalla - ma tutti e due eravamo innamorati delle sue donnine piene di fascino e umorismo… La sua è letteratura disegnata a pieno titolo, è arte fumettistica elevata all’ennesima potenza. È l’avventura umana che si manifesta nuda e cruda per quello che è, senza bisogno di trucchi o finzioni riuscendo in un miracolo artistico assoluto: riempire di buonumore anche i racconti più spietati”. (Vincenzo Mollica, L’arte di Bernet, Edizioni Di, 2022) Bernet continua a lavorare su Torpedo e su altri grandi successi internazionali, come Sarvan e Kraken, scritte da Antonio Segura, a  Chiara di notte e Cicca dum du, su testi di Carlos Trillo ed Eduardo Maicas. Bernet collabora poi con la DC Comics alla serie Batman: black and white e nel 2007 entra nello staff della serie Jonah Hex. Nel 1996 esce il suo attesissimo Tex, albo gigante n. 10 scritto da Claudio Nizzi. Sergio Bonelli così ricordava quel momento: “quando ormai mi ero rassegnato e non osavo più ripetergli la mia antica proposta, avvenne un inaspettato cambiamento di scena. Forse commosso per la mia paziente rassegnazione ma anche per la mia disinteressata amicizia, Jordi Bernet, dietro un simpatico sorriso, mi sorprese offrendosi spontaneamente per un futuro Tex a patto che “contrariamente alla tradizione” (come aggiunse con malizia) potesse contare sulla presenza di qualche bella fanciulla.” (L’arte di Bernet, Edizioni Di, 2022).