Nel labirinto di Giuseppe Palumbo
Sono 40 anni che disegno e pubblico fumetti. Non passa giorno senza che almeno un attimo della mia giornata non sia dedicato a qualche progetto in essere o in divenire. Nulla dies sine linea. Da tutti questi anni, ma forse anche da prima, mi aggiro in questo labirinto di racconti, di idee, di testi e di immagini, come se fossi anche io nel Paese delle Meraviglie. Un labirinto può essere un luogo buio e tragico, ma non me ne curo. Dentro quei meandri, solo lì, mi sento a mio agio. E da decenni ormai, tra una parete e l’altra del labirinto, c’è una coppia di amici che mi tiene compagnia: sono ladri e assassini, eppure non so fargliene una colpa. Sono Diabolik ed Eva Kant.
Dalla fortunata serie dedicatagli, a cui collaboro da più di vent’anni, questa mostra comincia. Chi avrà voglia di entrare nel labirinto, troverà qui una selezione di copertine disegnate a china e dei loro studi a matita, tavole originali e tavole dalla serie alternativa DK; troverà poi disegni e storie fatte per la rivista Linus (in cui faccio il mio omaggio a un grande artista che tanto amò Diabolik, Dino Buzzati) e grandi immagini pittoriche per un evento speciale recentissimo.
Andando avanti, poi, si scava nel mio passato. Verde smeraldo e rosso sangue, spunta fuori Ramarro, il primo supereroe masochista, nato sulle pagine di Frigidaire e poi, nella sua Seconda pelle (scrittta da Daniele Brolli), migrato su Cyborg, la prima rivista a fumetti cyberpunk: da gustare crudo in salsa grand guignol. È stato la mia scatola dei giochi più estrema e libera.
Girato l’angolo, superata la pazzia anni Ottanta e la disillusione anni Novanta, raccontate dalle due pelli di Ramarro, si arriva al Duemila, del “dopoGenova” e del “dopo11settembre”, con il collettivo di indagine che ho contribuito a fondare: Action30. E nell’indagare quali nuove forme di razzismo e di fascismo stavano per sorgere e caratterizzare il nostro presente, abbiamo usato il pensiero e le azioni di alcune figure di riferimento. Ecco allora metterci in scena con Bazar Elettrico (scritto da Pierangelo Di Vittorio e Alessandro Manna), svelando il tavolo da lavoro, la cassetta degli attrezzi di pensatori come Georges Bataille, Walter Benjamin e Aby Warburg. È la volta, poi, di Pier Paolo Pasolini, che abbiamo ricordato e studiato e proiettato nel nostro presente in Pasolini 1964 (con Maurizio Camerini e Alessandro Manna e altri ancora): quel film girato a Matera, la mia città, nel 1964, l’anno della mia nascita, è ancora oggi, dopo sessanta anni, un film che ci parla, attualissimo.
L’attualizzazione degli archivi della memoria continua su un altro versante. Nato all’interno del progetto Lucania Comics & Games, primo tentativo di una Comics & Games Commission (sulla scorta delle film commission regionali), promosso da APT Basilicata e pubblicato da Oblomov, La sola cura è la biografia del medico e sinologo Ludovico Nicola di Giura, tracciata tra fine Ottocento e Dopoguerra, fino alla sua morte nel 1947. Attraverso la straordinaria vita di questo lucano che seppe diventare il medico curante degli ultimi imperatori cinesi e che seppe, attraverso i suoi scritti e le sue traduzioni, tramandarci un mondo che stava scomparendo, ho provato a tracciare il senso decisivo del trasmettere il sapere e del confronto con le civiltà altre.
Arriviamo, con questo libro e con il Texone, all’oggi. Su questa avventura speciale di Tex, molte parole, specie on line, sono state spese. In occasione di questo ingresso al mio labirinto personale, posso solo aggiungere che affrontare l’impresa delle 224 pagine formato A3, disegnate nell’arco di qualche anno, è stato un gesto di riconoscenza verso Sergio Bonelli che mi diede fiducia quando da esordiente scatenato volevo diventare un vero professionista. Il West, il Tex che ho disegnato sono il MIO West e il MIO Tex e sono sicuro che Sergio non avrebbe voluto altro.
Siamo all’uscita, il Minotauro è alle spalle, addormentato. Qui troviamo una selezione di copertine e di illustrazioni tra quelle numerosissime che da anni realizzo per i più vari editori. In particolare, la mia Bologna, città di adozione, nelle copertine Einaudi per Loriano Macchiavelli; qui, in mostra per la prima volta, gli originali della edizione illustrata per Mondadori Oscar INK di Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley: affido la chiusura a queste immagini che insieme tengono la fantascienza (da cui sono partito), gli archivi della memoria (a cui sono arrivato con Action30 e La sola cura) e gli indiani Hopi (che troverete in Bazar Elettrico/Warburg e in Tex). Ecco il filo di Arianna. Arrivederci.
Giuseppe Palumbo
In Programma
Gio 03 Ott 10:00 - 20:00
Nel labirinto di Giuseppe Palumbo
Mostra che ripercorre le tappe fondamentali della carriera di Giuseppe Palumbo, Romics d'Oro 2024.
Dove ?
PAD.8 - MOSTRE
Ven 04 Ott 10:00 - 20:00
Nel labirinto di Giuseppe Palumbo
Mostra che ripercorre le tappe fondamentali della carriera di Giuseppe Palumbo, Romics d'Oro 2024.
Dove ?
PAD.8 - MOSTRE
Sab 05 Ott 10:00 - 20:00
Nel labirinto di Giuseppe Palumbo
Mostra che ripercorre le tappe fondamentali della carriera di Giuseppe Palumbo, Romics d'Oro 2024.
Dove ?
PAD.8 - MOSTRE
Dom 06 Ott 10:00 - 20:00
Nel labirinto di Giuseppe Palumbo
Mostra che ripercorre le tappe fondamentali della carriera di Giuseppe Palumbo, Romics d'Oro 2024.